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CARISMA

E DA QUELL'ORA IL DISCEPOLO LA PRESE CON SÉ

(Gv 19,27)

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CARISMA int

 

Siamo ciò che abbiamo ricevuto.

Ogni identità si forma sul dono ricevuto che genera una storia. Tutta la spiritualità della Casa di Maria si concentra sulla scena del Calvario.

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È dall'alto della Croce che Cristo ci regala sua Madre: "Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!»" (Gv 19,26-27). La consacrazione alla Madonna determina la nostra appartenenza e identità; è fare del comando e del testamento del Cristo morente il proprio programma di vita per imparare da Colei che più ha amato e più ha seguito il Cristo, ad amarlo e seguirlo nel modo più radicale possibile.

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È nel Totus Tuus di San Giovanni Paolo II (ispirato a San Luigi Maria e San Massimiliano Kolbe) che si trova il modello nell’essere consacrati al Cuore Immacolato di Maria.

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"Rilievo con piacere come anche ai nostri giorni non manchino nuove manifestazioni di questa spiritualità e donazione"

(San Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, 48)

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Essere di Maria significa restare con Lei ai piedi della Croce. Questa volontà si manifesta in un atto di consacrazione alla Croce che esprime una scelta di vita povera, di amore gratuito e di cuore umile. Consacrarsi alla Croce significa affermare con la vita che la salvezza viene da Dio e non dall’uomo.

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"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e coi fratelli di lui"

(At 1,14)

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L’essere "insieme con Maria" è l’essenza della nostra vita di Casa di Maria.

Maria ci fa fratelli nel Figlio, e nello spirito rende: "La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola" (At 4,32) come nel giorno di Pentecoste.

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"Se non c’è Chiesa senza Pentecoste, non c’è neanche Pentecoste senza la Madre di Gesù, perché Lei ha vissuto in modo unico ciò che la Chiesa sperimenta ogni giorno sotto l’azione dello Spirito Santo"

(Benedetto XVI, Udienza generale, 14 marzo 2012)

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